Piazza Caduti di tutte le guerre (Piazza)
Nel secolo
scorso, quando si incominciò a disciplinare l'attività edilizia mediante l'adozione
di "Piani Topografici", nel tratto di Via D'Azeglio compreso tra le vie Mottola e Garibaldi, fu previsto una piazzetta -
l'attuale Piazza Caduti di tutte le guerre - che, per le sue dimensioni, forse
soddisfaceva le esigenze dell'epoca, nella considerazione del fatto che la
popolazione dimorante poteva fruire dello spazio antistante la cinquecentesca
Chiesa Parrocchiale di S. Pietro Apostolo, vale a dire l'attuale piazza De Gasperi.
In quel
"Piano" fu previsto quello che gli architetti chiamano il
"costruito in negativo", in altre parole un "vuoto" o
meglio dire una piazza.
Con il passare
del tempo questo nuovo spazio si sostituì alla cinquecentesca piazza che
circonda la Chiesa matrice, nelle funzioni che sono proprie degli
"spazi" pubblici ossia luogo d'incontro della comunità.
In margine di
queste brevi note, è opportuno fare alcune considerazioni.
Così come spesso
si è portati a focalizzare le diverse componenti della "piazza": il
"vuoto" ed il "pieno", in pratica lo spazio ed il costruito
appunto, altrettanto si tende a distinguere i singoli elementi di un luogo, percepito
normalmente nella sua globalità (Palazzi, pavimentazione, monumenti).
La
pavimentazione ed il monumento, insieme ai palazzi sono componenti fra i più
importanti a creare l'immagine di una piazza, anche se la pavimentazione è la
meno analizzata; infatti, è diffusa l'abitudine di non osservare il basso, il
pavimento è calpestato, difficilmente guardato.
Nel materiale
usato per la pavimentazione, nel suo colore e nel disegno si individua la
chiave di lettura imprescindibile di una piazza.
E' proprio il
caso di Piazza Caduti di tutte le guerre quando, dopo il recupero e la destinazione
naturale, nel 1986 un progetto dell'Arch. Lino Dalò, nostro concittadino, ha riunito
emblematicamente queste componenti nell'ideare e realizzare - con grazia ed
eleganza - il recupero di questo "spazio urbano" che, nell'arco di
circa un secolo, è stato teatro d’incontro dei cittadini che la frequentavano
anche per l’approvigionamento dei prodotti ittici, ortofrutticoli, ecc.
Per i ragazzi,
invece, era il luogo di occasionali ed interminabili incontri di calcio
(all'epoca si utilizzava una palla confezionata con stracci: "La palla di
pezza").
Il progetto
esecutivo ha ubicato nella parte Nord-Est della Piazza il monumento ai Caduti,
opera dello scultore tarantino Aldo Pupino, mentre la pavimentazione è
stata realizzata in pietra di "Trani" ed in pietra "Serena"
dove, quest'ultima assume il significato di vita, di strada che conduce dalla
fontana - simbolo di vita - al monumento eretto in
onore di coloro che, per la difesa della Patria, la stessa vita hanno perduto.
Vito Vincenzo Di Turi
Foto del 29 ottobre 1985 |
Foto di lunedì 13 gennaio 1986
|
Foto del giorno 08 luglio 1989 |
La foto, del 16 agogto 2012, è del Sig.Franco Di Pippa (per gentile concessione) |
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