giovedì 30 agosto 2012

Lungo le vie di Palagianello: Via Giuseppe Pisanelli.



Ingresso da Via Pisanelli L'attuale ingresso, che fino agli agli anni '80 era una finstra come quella a sinistra di chi guarda ha sostituito l'originale ingresso ora finestra a destra di chi guarda)


Via Giuseppe Pisanelli  - Tricase (Lecce) 1812-Napoli 1879.
Avvocato. Deputato al Parlamento napoletano (1848).

Per i fatti del 15 maggio 1848 fu costretto all’esilio e, nel 1852, condannato a morte in contumacia.
Rifugiatosi a Londra, a Parigi ed infine a Torino, si dedicò a studi giuridici.
Nel 1860 ritornò a Napoli e fu per tre settimane Ministro della Giustizia.
Deputato dal 1861 al 1874. Nominato Ministro di Grazia e Giustizia nel Governo Farini del 1863, fu confermato in quello di Minghetti nello stesso incarico.
Durante il suo incarico curò, sovrintendendo i lavori, la stesura del Codice Civile e di Procedura Civile che furono pubblicati nel 1865 quando, ormai, non era più Ministro.
^^^In questa via ha sede l'Asilo Infantile "Ignoto Militi".
Una lapide, esistente sulla facciata del fabbricato dichiara:



Via G. Pisanelli (foto di Gianni Di Turi)
L'Asilo, ideato durante la guerra 1915/18, iniziò a funzionare il 1° ottobre 1923, lo stesso anno della sua fondazione.
Fu costituito per atto Notar Leonardo Martellotta in data 3 agosto 1924, n. 786 di repertorio.
Con lo stesso atto i cittadini di Palagianello, costituiti in assemblea, deliberarono l’approvazione dello Statuto e la nomina del Consiglio d’Amministrazione.
Quarant'anni dopo fu eretto in Ente Morale, con Decreto  Presidenziale([1]).
La pia istituzione, ideata durante la prima guerra mondiale 1915/18, fu dotata di un primo fondo di £. 2.325 di rendita consolidata 5% pari ad un valore nominale di £.46.500.
Il fondo iniziale fu costituito con gli investimenti in consolidato 5%, fatti durante il periodo bellico, delle somme che man mano si rendevano disponibili dalla gestione dell'Ente Autonomo per gli approvvigionamenti del Comune di Palagianello amministrato da volenterosi cittadini che si proposero di raggiungere il doppio scopo:
1-di non far difettare, in relazione alle difficoltà dei tempi, gli alimenti di primissima necessità, provvedendo alla giusta ripartizione fra tutta la popolazione di Palagianello,
2-di devolvere a favore di un’istituzione di pubblico bene, quale appunto si dimostrò l'Asilo Infantile, gli eventuali eccedenze di gestione.
Da tutti i componenti l'Ente Annonario fu deciso che tale avanzo, confluito nel capitale iniziale della fondazione, rimanesse intangibile in modo da assicurare, con la rendita annuale, una prima per quanto limitata base alla per il funzionamento dell'Asilo.




  
 La lapide effigiata ricopre quella originaria apposta nel 1923.



 



Alle spese d'impianto della istituzione e all'arredamento per attuarne il funzionamento, devolvendo a tale scopo sia le somme ulteriormente incassate per la vendita dei sacchi vuoti residuati dalla gestione dell'Ente, sia l'avanzo della gestione del Comitato di Assistenza Civile, sia gli incassi delle cedole, semestrali a tutto il 23 giugno 1923 del capitale iniziale della fondazione, sia il contributo del Comune di Palagianello e sia, infine, il ricavato della sottoscrizione pubblica fra i cittadini di Palagianello, che risposero con vero entusiasmo all'invito per tradurre in realtà l'ideata istituzione dell'Asilo il quale, peraltro, fu dotata di un fabbricato proprio a suo tempo acquistato al prezzo di £. 45.000 raccolte da sottoscrizioni (Atto Notar Leonardo Martellotta del 16 ottobre 1924, n.881 di Repertorio, registrato a Mottola il 5 novembre 1924 al n.143 -  Mod. I - Vol. 63)
Per norma statutaria l’Asilo deve provvedere ad impartire ai bambini i primi elementi di educazione morale e fisica ed alle giovinette, invece,   istruzioni su lavori donneschi.
La gestione e direzione dell’Asilo furono affidate in perpetuo (salvo loro espressa rinunzia) alle suore della “Immacolata Concezione”( - STATUTO DELL’E.M. ASILO INFANTILE “IGNOTO MILITI” – Stralcio-.
Art.2-L’Istituzione ha per iscopo di provvedere secondo i mezzi di cui dispone:
A)-ad accogliere e custodire, nei giorni feriali, i bambini di ambo i sessi fra i 3 e i 6 anni del Comune di Palagianello; ad impartire ad essi i primi elementi di educazione morale e fisica; ad istruirli secondo il metodo froebeliano o altro sistema che fosse riconosciuto più idoneo dal consiglio di Amministrazione, ovvero sia consigliato od imposto dalle Autorità Scolastiche.
B)-ad impartire alle giovinette dai 10 ai 18 anni, ove fosse  da queste richiesto,  istruzioni su lavori donneschi di cucito e ricamo, nonché altra istruzione complementare.
C)-rimanendo posti disponibili, dopo l’ammissione dei poveri, saranno ammessi anche minori non poveri, dietro pagamento di una retta mensile da stabilirsi dal Consiglio di Amministrazione.
Art.8 – La gestione e la direzione dell’Asilo saranno affidate in perpetuo (salvo loro espressa rinunzia) alle suore della “Immacolata Concezione”, dette di Ivrea, le quali potranno essere eventualmente sostituite da  Consorelle di altri ordini religiosi, che delle cure e della educazione dell’infanzia fanno la loro missione, con l’obbligo di alloggiare in apposito appartamento, nello stesso locale dell’Asilo.
A ciascuna  Suora sarà corrisposto uno stipendio mensile suscettibile di aumento per meglio adeguarlo ai tempi e al costo della vita; ma sempre nel rispetto delle possibilità dell’Istituzione.

Non tutti tennero fede alla sottoscrizione, infatti, una non mantenuta promessa di vistosa donazione, in favore della nascente istituzione, da parte del Conte Pietro D’Ayala Valva stava per compromettere la realizzazione dell’Asilo infantile se non fossero intervenuti, ancora, oltre cento benemeriti cittadini, i quali “…….anche a dimostrare agli antichi feudatari qual è la concezione diversa dei tempi odierni, che l’Asilo, non ostante la mancata promessa munifica  elargizione, sorga, funzioni e duri per volontà e contributo popolare…..(Cfr..atto di impegno sottoscritto da 116 cittadini di Palagianello in data 25 luglio 1923) si tassarono ulteriormente per somme che variavano da un minimo di 12 ad un massimo di 500 lire annue.
Di quelle 116 persone, delle quali 109 iniziarono la contribuzione dal 1923 ed altre 7 dal 1924, ci piace riportare la famiglia di appartenenza:






1.       Addabbo Pietro
2.      Alemanno Antonio
3.      Aloisio Antonio fu Vito Paolo
4.      Aloisio Francesco
5.      Aloisio Giovanni
6.      Aloisio Giuseppe
7.      Aloisio Tommaso
8.      Altamura Francescio
9.      Altamura Giovanni
10.  Amodio Angelo
11.  Antonicelli Michele
12.  Balestra dr, Carmine
13.  Basile Emilio
14.  Basile Natale
15.  Becci Giuseppe
16.  Borino Salvatore
17.  Burdo Domenico
18.  Campanella Carmine
19.  Cantore Gouseppe
20.  Cantore Michele
21.  Caracciolo Conte Antonio
22.  Carbotti Giuseppe
23.  Carpignano Giuseppe Domenico
24.  Carpignano Pasquale
25.  Carpignano Vincenzo fu Giacomo
26.  Carrozza Beniamino
27.  Catucci Pasquale
28.  Catucci Rocco
29.  Cazzolla Francesco fu Giuseppe
30.  Corona Cosimo
31.  Cristoforo Donato
32.  Curione Pasquale
33.  D’Alessandro Vito
34.  D’Auria Michele
35.  D’Etredità Carmine
36.  D’Onghia Giovanni
37.  De Bellis  Dr, Nicola
38.  De Bellis Giovanni
39.  De Maio Antonio
40.  De Maio Vincenzo
41.  De Michele Vincenzo
42.  De Robertis Giovanni
43.  Di Leo Filippo
44.  Di Turi Michele
45.  Di Turi Nicola
46.  Fago Domenico
47.  Fatiguso Cataldo fu Berardino
48.  Fatiguso Cataldo fu Rocco
49.  Favale Donato
50.  Favale Francesco
51.  Favale Giuseppe
52.  Favaler Cosimo
53.  Ferri Giovanni
54.  Ferri Giuseppe
55.  Ferulli Michele
56.  Festa dr, Rocco
57.  Fonsega Antonino
58.  Fonzega Giuseppe
59.  Fornari Virginia
60.  Forte Giovanni di Donato
61.  Fumarola Pietro
62.  Galeandro  Pasquale
63.  Galeandro Cosimo
64.  Galeandro Vito Rocco
65.  Gatti Pietro
66.  Gigante Giovanni
67.  Gigante Vito
68.  Giovinazzi Antonio
69.  Goffredo Giuseppe
70.  Grassi Angelo
71.  L’Abbate Amalia ved. Losavio
72.  Labalestra Vito
73.  Lanza Giuseppe
74.  Libraro Francesco fu Francesco
75.  Libraro Rocco
76.  Lippolis Addolorata
77.  Lippolis Rocco
78.  Lomastro Amabile
79.  Luisi ing. Vito
80.  Luisi Michele
81.  Mallardi Vito
82.  Marmo Errico
83.  Masella Maria
84.  Masella Pasquale
85.  Masella Rocco
86.  Masella Salvatore
87.  Mazzarrini Francesco
88.  Mazzarrino Domenico
89.  Mazzarrino Giuseppe
90.  Mazzarrino Guglielmo
91.  Murgiano Giulio
92.  Pastore Giovanni
93.  Pera  Francesco
94.  Petrera Filippo
95.  Pinto Nicola
96.  Putignano Domenico
97.  Putignano Giuseppe
98.  Quaratino Pasquale
99.  Resta Alessandro
100. Resta Cosimo
101. Resta Giacomo
102.Rota Cosimo
103. Rota Emilia
104.Santoro Isabella
105. Sergio Antonio
106. Sergio 
107.   Sergio Giuseppe
108.  Spinelli Giuseppe
109.  Stellacci Giovanni
110.  Tinelli Annunziata 
111. Todaro Barbara
112. Todaro Vincenzo 
113. Traversa Nicola 
114. Trisolini Francesc

  Vito Vincenzo Di Turi







Cappella interna all'Asilo con ingresso da Via M. D'Azeglio

[1]  - D.P.R. 12 gennaio 1964, n. 146-“Erezione in ente morale dell’Asilo Infantile <Ignoto Militi>, con sede in Palagianello (Taranto)” . - Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 4 aprile 1964.


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