mercoledì 20 aprile 2016

La Chiesa Parrocchiale S. Antonio in Contrada Montedoro

Chiesa Parrocchiale S. Antonio - Montedoro .- Palagianello































































Chiesa Parrocchiale S. Antonio - Montedoro .- Palagianello
 Mia Foto - pomeriggio del 10 luglio  1989
A circa due chilometri a sud dell’abitato di Palagianello, fiancheggiando la Statale n. 7 “Appia” e all’inizio della strada provinciale che porta al mare, sorge la piccola chiesa di S. Antonio eretta in Parrocchia nel 1961.
La struttura, originariamente, era quella di una casa colonica costruita, come le altre della zona, agli inizi degli anni ’50 in concomitanza dell’insediamento degli assegnatari dell’Ente di Riforma Fondiaria in Puglia e Basilicata istituito all’indomani della grande catastrofe della seconda guerra mondiale per avviare a soluzione il problema agrario e contadino che, nel Mezzogiorno, era fortemente caratterizzato da un accentramento terriero e dal grande latifondo spesso frutto di grandi usurpazioni delle terre civiche che, com’è noto, sono di proprietà dei cittadini, ma questa è altra storia.
Dopo il varo della legge 21 ottobre 1950, n. 841, denominata “Legge Stralcio” che, opportunamente modificata e integrata, estendeva ad altri territori la legge di riforma o “legge Sila” del 12 maggio 1950, n. 230, la riforma agraria, iniziata nell’autunno del 1950, fu attuata nelle sue parti essenziali negli anni dal 1951 al 1956, con la costruzione di circa 19.000 nuove case, tra Puglia e Basilicata e con l’insediare oltre 28.000 famiglie in zone prima disabitate.
Poderi e case nuove, che si estendono a perdita d’occhio, davano l’impressione di una potenza creatrice da far impallidire la realizzazione delle Paludi Pontine e delle Bonifiche Padane.
Il problema della riforma agraria, all’epoca, era uno dei più sentiti, tant’è che nella Costituzione Repubblica Italiana, fu previsto che:
Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà”.

L’attuazione del dettato costituzionale fu preceduto dalle battaglie e occupazioni delle terre che il movimento contadino iniziò nel 1946 e portò a termine nel 1951, quando, come detto prima, fu data pratica attuazione alla “Legge Stralcio”.
Anche Palagianello fu interessata a quegli avvenimenti, anche se la protesta non assunse gli aspetti tragici di altri Comuni ove, in occasione delle manifestazioni di massa per l’occupazione delle terre, lo scontro tra polizia e braccianti provocò dei morti come a Montescaglioso, comune della vicina Basilicata, dove un bracciante, Giuseppe Noviello di 32 anni, rimase ucciso.
Gli scioperi furono durissimi e coinvolsero molte zone d’Italia: dalla pianura Padana al Fucino – dove, dopo una lunga occupazione delle terre da parte dei braccianti e un lungo sciopero a rovescio, fu costituito l’Ente Fucino – dalla Puglia alla Sicilia, alla Basilicata, alla Calabria, alla Campania fino all’agro romano.
Quasi ventimila arrestati tra dirigenti sindacali, contadini e braccianti; ottantaquattro i morti e ottomilaseicento condannati; questo fu il tributo di dolore e di sangue pagato dal movimento contadino e bracciantile perché un diritto costituzionale fosse riconosciuto.
In quel periodo in Palagianello, come in altri comuni, grande influenza ebbe sia la D.C., attraverso la dirigenza, e sia la “chiesa” che, in quegli anni di sforzi caritativi e apostolici, nell’ansia di ricostruire, si distinse mediante l’opera proficua di Mons. Don Giuseppe Buttiglione il quale era reduce della capacità di organizzare il <ministero della carità>, come espressione della carità del Papa Pio XII che seppe comprendere il bisogno della Nazione attraverso la Pontificia Commissione di Assistenza nata nel 1944.
All'epoca si riscontrarono molte “migrazioni” da un credo politico all’altro come, pure, si constatarono delle frequentazioni di cittadini a manifestazioni religiose, molto probabilmente al solo fine di poter accedere, mercé “l’intercessione della Madonna”, all’assegnazione di una quota di terreno.
“La nostra buona Madre ha largito a tutti grazie senza numero. Tra le più segnalate, il ritorno di molti suoi figli tra le sue braccia, nella Chiesa del suo Figliolo”. (Da “Il Vessillo” Supplemento mensile al Bollettino Diocesano per la Parrocchia di S. Pietro Ap. Di Palagianello- 8 dicembre 1954, anno  nII n. 12).

Con l’assegnazione delle terre ebbe origine, anche in Palagianello, l’aggregato degli “assegnatari”, ai quali, insieme alla terra, fu assegnata pure una casa.
Tale aggregazione, territorialmente, dette vita alla contrada chiamata “Montedoro” o “La Pila”, toponimi, questi, non riscontrabili nelle nuove e vecchie mappe.
Contemporaneamente all’insediamento umano sorse la Chiesa che risultò essere l’unico servizio fruibile da parte di quei cittadini, dal momento che la zona risultava non urbanizzata per la mancanza dei più elementari servizi: acqua, fogna, negozi, energia elettrica, ed altro.
La Chiesa, dedicata a S. Antonio, molto semplice in stile con le costruzioni (tutte uguali) degli assegnatari dell’Ente riforma è ad unica navata ed è arricchita da due altari, uno posto in fondo alla navata stessa e sul quale troneggia un pregevole crocifisso ligneo opera di artigiani in quel di Ortisei, l’altro, sul quale in una nicchia è posta l’immagine del Santo cui la Chiesa è dedicata, è situato sulla destra e contiene il SS. Sacramento.
La facciata principale – sul cui frontone è ubicata una campana – era arricchita da una grande croce in ferro.
Alla Chiesa si accede mediante da una piccola gradinata ingentilita dalla presenza sui due lati di piante di fiori, mentre il proneo è coperto da una volta aggettante che dà grazia alla porta d’ingresso.
Il corpo di fabbrica si sviluppa su 15 metri di lunghezza e 6 metri di larghezza.
Aprile 2016
Vito Vincenzo Di Turi


Chiesa Parrocchiale S. Antonio Montedoro Palagianello foto del 2009-Per gentile concessione del Sig. Franco Di Pippa

Celebrazione di Matrimonio nella Chiesa Parrocchiale S. Antonio - foto del 2009 - per gentile concessione del Sig. Franco Di Pippa
Chiesa Parrocchiale S. Antonio - Montedoro Palagianello foto del 2014 - Per gentile concessione del Sig. Franco Di Pippa