Corso
Repubblica,
già Corso Vittorio Emanuele II.
Così denominata
dopo il Referendum del 2 giugno 1946, per l’avvento della Repubblica.
Originariamente la
denominazione comprendeva anche l’attuale Piazza Vittorio Emanuele II.
La parte ovest di
questo spazio urbano fino all’inizio di via Fornelli ha conservato la vecchia
denominazione, mentre la parte posta a levante con inizio da Via Roma e la
parte posta a ponente con inizio dal confine della Piazza Vittorio Emanuele II
ha assunto la denominazione di Corso Repubblica.
Chi dall’inizio di
Corso Repubblica guarda verso il nord nota la presenza di "una porta grande con coverto, e lamia con camerino sopra per la
guardia" e di una “torre” per orologio.
La due notizia
della “porta grande” e quella che "appresso
si trova un largo seu piazza al quanto pendente verso l'introito” al centro
della quale “vi è la Chiesa Madre",
sono state riprese, fra le tante, dall'apprezzo del Casale di Palagianello,
fatto eseguire dal Regio Fisco nel 1676.
La "porta grande” o Arco della porta,
come comunemente è chiamato, ha subito delle modifiche rispetto alla
descrizione fatta nel 1676, infatti, il “camerino…per
la guardia” è stato eliminato e sopra la “lamia” è stata eretta la torre dell’orologio.
Quando è stato
modificato l’arco, ossia quando è stata eretta la torre non ci è dato saperlo.
Il confronto della
parte spesa dei bilanci della “Magnifica
Università di Paligianello”, ora Comune, del 1742 e del 1806, fa supporre
che un orologio civico sia stato installato dopo il 1742 e prima del 1806, dal
momento che la spesa per la manutenzione dell’orologio non compare nel bilancio
di “introito ed Esito” del 1742([1]),
mentre è presente in quello del 1806([2])
ove risulta la spesa per “il regolatore
dell’orologio e l’olio per l’orologio”.
A quale orologio
si riferisce la spesa iscritta nel bilancio del 1806, a quello della Torre
Civica posta sopra “l’Arco della Porta” oppure a quello del campanile della
chiesa?
Ora, se
consideriamo che la spesa è riportata fra quelle che il Comune sostiene “per il predicatore quaresimale…la novena di
Natale e Capodanno…per la festa della Madonna delle Grazie,” è lecito
individuare l’orologio in quello del Campanile della Chiesa, peraltro ancora
visibile in vecchie fotografie, riprese dall’Arco della Porta.
Ad avvalorare
questa tesi v’è il fatto che la Chiesa è di proprietà comunale per antico
possesso, com’è riportato nell’inventario dei Beni Immobili d’Uso Pubblico per
Natura – Mod. A – del Comune di Palagianello, redatto in data 10 ottobre 1934 a
firma del Segretario Comunale, e del Podestà ([3]),
sul presupposto giuridico che la stessa sin dalla sua erezione (2^ metà del
‘500), non essendo fornita di alcuna prebenda o beneficio, godeva e gode della
particolare condizione di Chiesa Parrocchiale di Patronato Comunale.
Ne consegue,
quindi, che la Torre dell’orologio, la cui costruzione ha modificato “l’Arco
della Porta”, possa essere stata eretta, con molta probabilità, nella seconda
metà del secolo XX.
La circostanza che
la Torre è stata costruita con la stessa tipologia edilizia di quella eretta
nel 1886 sulla Casa Comunale di Palagiano (all’epoca Palagianello era frazione
di quel Comune), avvalora l’assunto che anche quella di Palagianello sia stata
costruita in epoca molto vicina, se non proprio contemporaneamente.
Questa via è stata
teatro di un sanguinoso atto quando, agli inizi del mese di settembre 1945, i
soldati Polacchi, accasermati nel Castello, furono protagonisti di una
sparatoria lungo le vie del Paese.
Era accaduto che
durante la notte sulla facciata di molti fabbricati furono impresse con vernice
rossa il simbolo della falce e martello. La mattina dopo i polacchi pretendevano
la cancellazione dei simboli. Al rifiuto di molti seguirono degli scontri
verbali che poi, su iniziativa del comando polacco, sfociò in una sparatoria a
seguito della quale un pescivendolo che aveva banco proprio all’inizio della
strada, sulla parte destra, fu colpito mortalmente da un proiettile mentre altri
due cittadini furono colpiti ad una gamba con la conseguenza che uno dei due
subì l’amputazione dell’arto.
Corso Repubblica in una foto del 1986 |
Corso Repubblica - foto per gentile concessione del sig. Franco Di Pippa |
Corso Repubblica - foto per gentile concessione del sig. Franco Di Pippa |
Corso Repubblica - foto per gentile concessione del sig. Franco Di Pippa |
Corso Repubblica - foto per gentile concessione del sig. Franco Di Pippa |
Corso Repubblica - vecchia foto che evidenzia le luminarie della festa patronale | La foto è stata presa da internet e sarà rimossa su segnalazione del possessore dell'originale |
Corso Repubblica foto del sig. Di Bello al quale chiediamo autorizzazione alla pubblicazione |
Piazza Vittorio Emanuele e Corso Repubblica in una cartolina inizio sec. XX |
Piazza Vittorio Emanuele II
Originariamente la
denominazione comprendeva anche l’attuale Corso Repubblica fino alla Torre
dell’orologio.
La parte ovest di
questo spazio urbano è così denominato fino all’inizio di via Fornelli, mentre
la parte posta a levante ha assunto la denominazione di Corso Repubblica.
Piazza Vittorio Emanuele II in una foto del 1986 |
Piazza Vittorio Emanuele II in una vecchia cartolina |
[1] - V. V. DI TURI-R. PALMISANO “Palagianello: Note storiche e documenti” -Tip.
Policarpo-Castellaneta, 1985, pag. 108 (riporta copia del bilancio).
[2] - A.S.L.-Conclusioni decurionali
Palagiano-Palagianello-Deliberazione del 5 luglio 1807.
[3] - A.C.P.lo-Inventario dei beni immobili-anno
1934- n. 9 dell’elenco.