sabato 26 aprile 2014

Lungo le Vie di Palagianello- Piazza De Gasperi




Piazza Alcide De Gasperi 
Questo spazio precedentemente era denominato "Piazza Centrale" ed ancora prima "Largo Chiesa".
Chi da Via Repubblica imbocca Piazza De Gasperi deve attraversare

"una porta grande con coverto, e lamia con camerino sopra per la guardia" e "appresso si trova un largo seu piazza al quanto pendente verso l'introito"
al centro della quale  "vi è la Chiesa Madre".

 
 La Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo XVI secolo- foto del 1982
 Le due notizie, cioè quella della “porta grande” e “della Chiesa Madre”, sono state riprese, fra le tante, dall'apprezzo del Casale di Palagianello, fatto eseguire dal Regio Fisco nel 1676.
L’Arco della porta, come comunemente è chiamato, ha subito delle modifiche rispetto alla descrizione fatta nel 1676, infatti, il “camerino…per la guardia” è stato eliminato e sopra la “lamia” è stata eretta la torre dell’orologio.
Quando è stato modificato l’arco, ossia quando è stata eretta la torre non ci è dato saperlo.
Il confronto della parte spesa dei bilanci della “Magnifica Università di Paligianello”, ora Comune, del 1742 e del 1806, fa supporre che un orologio civico sia stato installato dopo il 1742 e prima del 1806, dal momento che la spesa per la manutenzione dell’orologio non compare nel bilancio di “introito ed Esito” del 1742([1]), mentre è presente in quello del 1806([2]) ove risulta la spesa per “il regolatore dell’orologio e l’olio per l’orologio”.
A quale orologio si riferisce la spesa iscritta nel bilancio del 1806, a quello della Torre Civica posta sopra “l’Arco della Porta” oppure a quello del campanile della chiesa?
  
 “Porta Grande con coverto” ossia l’Arco della Porta-
Sopra si può notare l’orologio del campanile - 
Ora, se consideriamo che la spesa è riportata fra quelle che il Comune sostiene

“per il predicatore quaresimale…la novena di Natale e Capodanno…per la festa della Madonna delle Grazie, ”

è lecito individuare l’orologio in quello del Campanile della Chiesa, peraltro ancora visibile in vecchie fotografie, riprese dall’Arco della Porta.
Ad avvalorare questa tesi v’è il fatto che la Chiesa è di proprietà comunale per antico possesso, com’è riportato nell’inventario dei Beni Immobili d’Uso Pubblico per Natura – Mod. A – del Comune di Palagianello, redatto in data 10 ottobre 1934 a firma del Segretario Comunale, Rag. Domenico Carucci, e del Podestà, Pasquale Masella([3]), sul presupposto giuridico che la stessa sin dalla sua erezione (2^ metà del ‘500), non essendo fornita di alcuna prebenda o beneficio, godeva e gode della particolare condizione di Chiesa Parrocchiale di Patronato Comunale.
Ne consegue, quindi, che la Torre dell’orologio, la cui costruzione ha modificato “l’Arco della Porta”, possa essere stata eretta, con molta probabilità, nella seconda metà del secolo XIX.
La circostanza che la Torre è stata costruita con la stessa tipologia edilizia di quella eretta nel 1886 sulla Casa Comunale di Palagiano (all’epoca Palagianello era frazione di quel Comune), avvalora l’assunto che anche quella di Palagianello sia stata costruita in epoca molto vicina, se non proprio contemporaneamente.
L’apprezzo riporta anche che:

"In quanto allo spirituale vi è in mezzo di essa Terra la detta Chiesa Madre, intitolata a S. Pietro; consiste in una piccola Nave a lamia, con due Cappelle laterali; quella a sinistra vi stà il SS.mo con custodia di legno dorata, gradini ed ornamenti convenienti. A destra vi è l'altra Cappella; In testa detta Chiesa vi è l'Altare con suoi paramenti, quadro di nostra Sig.ra del Rosario, con diversi altri quadri intorno: Vi è la parte per l'acqua benedetta, e fonte battesimale; Vi è la Sagrestia; il tutto a lamia; Vi è un campanile con due Campane, di peso ognuna un cantaro ([4]) in circa, ed avanti la porta di detta Chiesa vi è un astrico scoverto con termine attorno. . .".

Una cartolina degli anni '40 del secolo scorso
 Dopo tre secoli per descrivere la Chiesa nulla è da aggiungere a quanto riportato in quel documento, dal momento che durante questo lasso di tempo nulla, o quasi, è intervenuto per mutarne le caratteristiche, anche se i lavori di restauro eseguiti negli anni cinquanta portarono alla demolizione della Cantoria, poi ricostruita nel 1981.
La Chiesa fino agli anni trenta era munita di un òrgano a canne, forse del settecento, i cui mantici, stando a quanto riferiscono gli anziani, erano azionati a mano da giovani volenterosi.
L'esigenza di ampliare la Chiesa, che nel cinquecento poteva soddisfare le necessità religiose di circa 350 abitanti – i quali la frequentavano non solo per motivi di culto, ma anche per le riunioni amministrative, elezione del Sindaco, ecc([5]). - fu avvertita sin dagli inizi del secolo XIX, per adeguarla all'accresciuto numero dei fedeli.
E' del 21 novembre 1824 la deliberazione decurionale di Palagiano che nell'approvare il progetto, mai realizzato, di una nuova chiesa in Palagianello, ne fissava la spesa in 4.000 ducati([6]).
Devono trascorre cento anni per un nuovo progetto, questa volta di ampliamento dell'antica Chiesa Madre; progetto che, se posto in esecuzione, avrebbe ampliato la Chiesa affiancando a quella esistente altre due navate. Avrebbe avuto uno sviluppo a croce latina e una navata traversa di altezza pari a quella centrale, il cui incrocio doveva essere coperto con cupola sferica nell'interno ed ottagonale all'esterno.

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 Anonimo -“Progetto sommario d’ampliamento della Parrocchia di Palagianello” –
Senza data-Forse 1924

Altro progetto, non posto in esecuzione come i precedenti, fu redatto nel 1942 dall'Ing. Padre Agostino Lanzoni, monaco Benedettino, 
Il progetto prevedeva l'abbattimento e ricostruzione della vecchia Chiesa di San Pietro, angusta, scarsamente illuminata, i cui muri presentavano estese macchie di umidità e che si manifestava, oltre che indecorosa, insufficiente ad accogliere i fedeli. 

 
Progetto dell'Ing. Padre Lanzoni - facciata e Interno della chiesa
 (si ringrazia il sig. Pietro Caragnano per la gentile concessione)


Oggi la Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo, costruita in conci di tufo locale, dallo stile sobrio e semplice, dalla facciata lineare e luminosa, senza ornamenti, con le due campane ed il campanile, forse di epoca successiva all’originaria costruzione, si presenta ancora come descritta negli antichi documenti.
Da alcune fotografie degli anni trenta si rileva, sulla facciata del campanile, la presenza di un orologio, mentre alcuni anziani ricordano una meridiana, le cui ore erano segnate su mattonelle di maiolica giallo-blu.
L’orologio e la meridiana sono stati rimossi in epoca ignota. 
Piace chiudere queste brevi note sulla Chiesa Madre riportando la notizia che all’interno si può ammirare una copia del dipinto raffigurante S.Pietro Apostolo, eseguito da un allievo della scuola di Raffaello, il cui originale si trova nella pinacoteca vaticana.

Ad eseguire la copia fu, nel 1943, Onofrio Martinelli, pugliese di Mola di Bari ove era nato il 13 gennaio 1900, raffinato pittore che, per “chiara fama”, ottenne una cattedra presso l’Istituto d’Arte, poi titolare della Cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze ove morì’ il 13 marzo 1966.
Dicembre 2017
Vito Vincenzo Di Turi  

La Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo - foto del giorno 8 luglio 1989


Copyright © by V. Vincenzo Di Turi-1999

La riproduzione è interdetta se non sia citata la fonte



[1] -  V. V. DI TURI-R. PALMISANO-“Palagianello: Note storiche e documenti”-Tip. Policarpo-Castellaneta, 1985,pag. 108 (riporta copia del bilancio).
[2]  - A.S.L.-Conclusioni decurionali Palagiano-Palagianello-Deliberazione del 5 luglio 1807.
[3]  - A.C.P.lo-Inventario dei beni immobili-anno 1934- n. 9 dell’elenco.
[4] - Cantaro o Cantaio misura di  peso equivalente a Kg. 89,0997

[5] -A.S. Taranto- Atto notar Alfonso Palermo di Castellaneta-Dal verbale di presa di possesso del feudo di Palagianello del 19 aprile 1678 - ". . .et proprie in Maiori Ecclesia ipsius, ubi Universitas ipsius pro negotijs publicis perangendis congregari solet. . ."

[6] - A.S.L. –Conclusioni Decurionali- Palagiano-Palagianello-Delibera decurionale  n.23 del 21 novembre 1824.

venerdì 25 aprile 2014

Lungo le vie di Palagianello: Via Precipizio



Precipizio (via)
E’ la strada che conduce alla “gravina”,
La presenza di uno studio d’arte ha ingentilito questa via che si affaccia sulla “gravina” ricca fonte per la storia di Palagianello, poiché, sul versante orientale si costituì il nucleo originario dell’antico villaggio, forse Palesciano vechio(1), sul cui pianoro si è sviluppato, a partire dal XVI secolo, l’abitato di Palagianello.
In questa via Giovanni Carpignano, nostro concittadino, fine pittore e geniale scultore, ha ritenuto di ubicare il suo studio d’arte che, peraltro, per essere visitato da eminenti artisti italiani e stranieri, fa conoscere la nostra cittadina al di fuori dei confini regionali e nazionali.
Vito Vincenzo Di Turi
  






In alto l’ingresso dello studio d’arte posto immediatamente a destra scendendo le scale che daVia Burrone portano a via Precipizio.
Al centro e in basso  proponiamo  (per gentile concessione dell’artista) la visione di due composizioni scultoree realizzate con materiale ferroso riciclato di vecchi attrezzi agricoli.
E’ geniale come il Carpignano riesca a trasformare della ferraglia senz’anima in opera d’arte.



[1]  - Cfr. R. PALMISANO-“Palagianello-Le Origini-Il Feudo”-Mottola, Stampasud, s.d. (1992)?, pag. 54 e seg.
Cfr.-D. CARAGNANO-“Le gravine di Palagianello in età medioevale”-ne IL CORRIERE DEL GIORNO, sabato 29 marzo 1997, speciale “GRAVINE DI PALAGIANELLO”.