martedì 26 marzo 2013

Bosco "Serrapizzuta"



Vito Vincenzo Di Turi
Istruttore demaniale – Consulente Storico-Giuridico in materia di Usi Civici e terre Civiche
Iscritto nell’Elenco degli Istruttori e dei periti Delegati tecnici – Sezione storico-giuridico
(B.U. Regione Puglia 11 novembre 2004, n.135)

I cittadini di Palagianello sono proprietari di un ricco patrimonio boschivo:
“SERRAPIZZUTA”. ED E’ VERO!
Mi piace tanto ricordare a tutti i Palagianellesi, anche a quelli che sanno, che il bosco “Serrapizzuta” è di tutti i cittadini e non del Comune il quale, con riferimento al bosco, per essere l’Ente esponenziale, ha soltanto la gestione in nome e per conto dei proprietari, ovverosia i  cittadini, tutti, di Palagianello i quali, su quel terreno, hanno il diritto di esercitare gli Usi civici sia “Uti singuli” sia “Uti cives, come diffusamente esercitati in passato.
Dobbiamo sapere, tutti, anche quelli che conoscono, che il bosco Serrapizzuta è stato concesso in proprietà a tutti i cittadini (non al Comune) dopo la divisione in massa dei demani avvenuta per effetto dell’eversione della feudalità ed in compenso degli usi civici  che i cittadini naturali di Palagianello esercitavano su tutte le terre ex feudali.
Brevemente, affermerò che dopo gli avvenimenti della rivoluzione francese, con la legislazione napoleonica, il sistema politico-economico del Regno di Napoli fu sconvolto; furono emanate disposizioni radicali; il Diritto Feudale fu soppresso:

 la feudalità con tutte le sue attribuzioni resta abolita ... . Tutte le città, terre e castelli...saranno governati secondo le leggi comuni del Regno. (art.1,  legge 2 agosto 1806, n°130).

La trasformazione istituzionale e sociale fu completata con altri successivi  provvedimenti.
Mentre la legge 2 agosto 1806, dichiarando abolita la feudalità con tutte le sue attribuzioni, colpiva il potere baronale nelle sue prerogative giurisdizionali e, in certa misura, nella sua stessa base patrimoniale, la legge 1° settembre 1806 sulla ripartizione dei demani promovendo un nuovo assetto delle terre, sia feudali sia comunali, dava un nuovo impulso al già avviato processo di privatizzazione e di chiusura delle terre comunali.
A seguito di ciò i feudi furono divisi:

  • ·-le difese comunali furono restituite ai cittadini e date in gestione ai Comuni sotto la denominazione di "Demanio Universale".
  • ·-una parte dei territori furono dichiarati demaniali ed assegnati ai Comuni in compenso dei diritti di uso civico che i cittadini esercitavano sul demanio ex feudale;
  • ·-l'altra parte rimase nelle mani dei baroni, ormai ex feudatari, a compenso di antichi titoli e/o di crediti maturati nei confronti del Regno.

Con l'ordinanza del 16 febbraio 1811, fu quantificata, in ragione della metà, la quota spettante al Comune di Palagianello in compenso degli usi civici su tutto il territorio ex feudale, mentre con quella 16 settembre 1811, il Procuratore Acclavio, nel fare proprio il verbale di misura e apprezzo di tutto il territorio soggetto a divisione, conferiva incarico all'agente ripartitore del distretto di Taranto, Carlo Fasano, di eseguire il distacco della quota di territori assegnati al Comune di Palagianello nella divisione in massa dei demani ex feudali.
Dopo quell'operazione al  Comune, quale Ente esponenziale e gestore delle terre assegnate alla popolazione (collettività),  fu destinato anche il bosco “Serrapizzuta” nel quale bosco, che peraltro non può cambiare destinazione d’uso, i cittadini di Palagianello hanno il diritto imprescrittibile, inalienabile, inusucapibile, incommerciabile di esercitare l’uso civico ovverosia, per semplicità, il diritto di raccogliere funghi, erbe selvatiche, erbe aromatiche, fare legna, passeggiare, camminare, godere dell’aria balsamica impregnata dai profumi dei pini, attingere acqua dai due pozzi (ancora esistenti?), pernottare (se possibile) ecc.
E se questo diritto è esercitato dal cives rispettando il bosco, nessuna autorità, dico nessuna può vietarlo.
                           
Va da se che l’Amministrazione comunale, quale Ente esponenziale, si deve far carico di un regolamento, sentito i cittadini, perché sia il bosco, sia i diritti inalienabili ed imprescrittibili dei cittadini stessi siano rispettati.
Questa, brevemente, molto brevemente la situazione storico-giuridica del bosco civico “Serrapizzuta” che, ripeto, è proprietà dei cittadini.
Ritornerò sull’argomento, se necessario, con maggiore incisione.
Castellaneta, 21 luglio 2008
Vito Vincenzo Di Turi 
                                          Chiesa Rupestre S. Lucia in una foto di circa 7 anni